28 Settembre 2019
28 settembre 2019
È iniziata col sole ed un po’ di disagio. Io ventenne, io emotiva, io artista di fronte un artista. Il cibo ci ha reso conviviali, la chiacchiera ha sorvolato l’imbarazzo, e la persona di Andrea si è rivelata con professionale rigore ma paterna comprensione.
Spiegare perché si fa arte, spiegare perché si fanno determinati gesti, perché si sentono determinate emozioni in una singola azione, spiegare oggettivamente che cosa si fa quando si ha l’espressione nelle mani, non è così facile.
Il verbo è limitante per la pittura e per la vita in se’.
Tuttavia, la comprensione di un uomo, prima che di un professionista, è fondamentale per far sciogliere i muscoli e le parole, e l’intesa ci ha concesso di esplorare il mio progetto con creatività e soprattutto voglia di espansione.
Ecco, credo che la giornata con Andrea sia stato un nuovo invito a respirare ancora più profondamente, a far defluire le idee in ogni angolo della percezione e dello spazio stesso.
La gioia di condividere lo stesso motivo alla creazione, che sia perché terapeutica, catartica, sacra o profana, è qualcosa che nel cuore crea nuovi punti luce e soprattutto coraggio.
Degenze, Andrea, Filomena, tutti loro. Tutti.
Mi stanno tutti dando il prezioso coraggio.
Greta Di Poce